Tutto sarebbe pronto per la rimozione della nave che pesa 114 tonnellate che poggia sulla costa dell’isola. Una rimozione che vale 500 milioni di euro e che non è priva di rischi. La Concordia potrebbe infatti scivolare a 70 metri di profondità, poggiando sul fondale e senza possibilità di recupero, cancellando irrimediabilmente gli ecosistemi presenti.
Dominico Affinito sul Corriere della Sera spiega che l’operazione di “Parbuckling”, cioè di rotazione della nave per rimetterla in piedi e rimuovere la nave, che sarà smantellata nel porto di Piombino o di Palermo. L’operazione di rimozione non è priva di rischi e molto preoccupa gli abitanti dell’isola:
“La Compagnia non vuole parlare di rischi e di piano B (che pare comunque esistere), cosa che preoccupa non poco i gigliesi. Paure isolane cui si aggiungono i timori che i tecnici avrebbero confessato solo ai tavoli riservati: oltre al rischio di fessurazioni nel relitto ci sarebbe la possibilità che il falso fondale/piattaforma che dovrebbe sostenere per mesi la nave non regga l’impatto con lo scafo. Le colonne di sostegno , infatti, poggerebbero su un granito molto più friabile di quanto si stimasse prima di iniziare i lavori”.
Le conseguenze dell’inabissamento della Concordia a 70 metri di profondità ne impedirebbero il successivo recupero e sarebbero molte:
“In gioco c’è la stabilità di un fragile ecosistema marino protetto e il futuro di un’isola e di un’intera comunità. Che il progetto riesca o meno, poi, rimangono sul tavolo le questioni legali. I fondi anticipati dal Comune, e che Costa non ha ancora completamente risarcito, e il riconoscimento economico dei danni causati. Una partita che si giocherà a suon di carte bollate e che rischia di durare anni”.
fonte
Nessun commento:
Posta un commento